Posts Tagged ‘protesta’

Privacy Google: cambiamenti e nuove proteste, ma cosa cambia effettivamente?

Sicuramente tutti avrete letto, o almeno chiuso rapidamente, il messaggio inviato da Google che vi informava dell’ arrivo di cambiamenti nella politica circa la privacy. L’ utente medio non ha dedicato più di due minuti a questa notizia, continuando la normale navigazione su Internet con Google Chrome o magari usando YouTube o GMail.

Chi invece ha provato capirci qualcosa, avrà probabilmente percepito che Google ha effettuato delle modifiche (non sempre si capisce bene quali) (continua…)

Sciopero di Internet il 23 gennaio contro SOPA e PIPA: Google, Facebook, Twitter e altri uniti nella NetCoalition

Cosa accadrà il 23 gennaio? Per la prima volta, potrà verificarsi una serio sciopero nel mondo di Internet: già grandi siti come Google, Facebook, Twitter, Amazon e altri si sono uniti nella NetCoalition per mandare un chiaro segnale alla’ America…la legge SOPA e la legge PIPA (se non le conoscete potete informarvi su Wikipedia, ma si tratta di leggi contro la pirateria) non possono assolutamente entrare in vigori.

In nome della lotta alla pirateria, se queste leggi dovessero passare, Internet potrebbe (continua…)

Diretta streaming dell’ evento “La notte della rete”: protesta per il web libero!

Come molti di voi sapranno, in questi giorni si è molto parlato della famosa delibera dell’ Agcom, nominata ormai la legge censura, che permetterà la rimozioni o l’ oscuramento di siti da parte della suddetta agenzia senza il passaggio per vie legali.

Potete trovare maggiori info qui:

Ma il popolo della rete non ci sta ed ecco che nasce “La notte della rete”.

L’ evento si terrà nel centro della Capitale, alla Domus Talenti, lanciata da Adiconsum, Agorà Digitale, Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio, Avaaz.org, Popolo viola, Radicali italiani, Studio Legale Sarzana & Associati, Valigia blu.

Di seguito, la diretta streaming: ricordo che l’ evento inizierà alle 17:30 e terminerà attorno alle 21.


Live Broadcast by Ustream

Attacco di Anonymous all’ Agcom: NoWebCensure

Dopo la notizia circa l’ approvazione della legge che permetterà la censura delle rete Internet in Italia da parte dell’ Agcom senza nessun intermezzo giudiziario, il mondo del web subito parte all’ attacco.

In testa, il famoso gruppo di hacker Anonymous che, da alcune ore, ha già reso irraggiungibile il sito ufficiale dell’ Agcom. Il motto dell’ attacco è “La libertà di avere internet libero è un diritto che nessuno deve ostacolare”. Come dargli torto?

Con questa legge, l’ Agcom si eleva al di sopra della legge, arrogandosi il diritto di filtrare quello che noi in Italia potremo trovare sulla rete: la censura non è solo per combattere la pirateria…i motivi sono numerosi, a partire dalla semplice censura politica.

Su Twitter, il tag NoWebCensure è uno dei più seguiti…più lenta la reazione di Facebook, ma l’ intera utenza italiana sta sollevando forti lamentele…a voi la scelta.

Medal of Honor e i talebani

Medal of Honor, il videogioco di Electronic Arts sviluppato da DICEDanger Close, è disponibile da oggi in tutta Italia per la vendita.
Mentre gli appassionati dell’ultimo capitolo di questa simulazione bellica fanno la fila per assicurarsi una copia, da tutto il paese si levano voci di protesta per la commercializzazione del prodotto.
Il problema, secondo i detrattori di Medal of Honor, è che si possono impersonare, oltre ai soldati americani, i guerriglieri talebani coinvolti nel conflitto.

La posizione di chi non vuole Medal of Honor nei negozi è riassunta dalla dichiarazione rilasciata ieri dall’On. Augusto Di Stanislao, capogruppo di Italia dei Valori e membro della Commissione per la Difesa: “Èsconcertante e avvilente” ha detto il politico, “che arrivi in Italia il videogioco Medal of Honor. […]permetterà a tutti, bambini compresi, di scegliere di stare dalla parte delle forze occidentali o talebane e addentrarsi virtualmente nello scenario di guerra. […]Chiederò in tutte le sedi competenti, il sequestro in tutta Italia del videogioco”.
Parole durissime, quelle di Di Stanislao, che fanno coppia con le proteste sorte tempo addietro in Inghilterra e negli Stati Uniti. In quei paesi il videogioco veniva accusato di essere irrispettoso verso i soldati in guerra e diseducativo per i ragazzi: si continuava a insistere sopratutto sull’immoralità di impersonare un talebano.
I giudizi avversi al videogioco di EA tengono quindi conto di fattori di carattere politico e ideologico, mentre i molti sostenitori del titolo bellico si basano su tutt’altri elementi.

Medal of Honor viene vista come una simulazione altamente sofisticata di uno scenario di guerra odierno, con personaggi, veicoli e armi riprodotti alla perfezione. Si tratta quindi di un’esperienza di gioco realistica, con elevate dosi di sangue e violenza, proprio come lo sono tutte le guerre.
Gran parte del fastidio suscitato dal gioco è causato dalla modalità multiplayer dove è possibile impersonare i talebani che, piaccia o meno, fanno parte del conflitto. Nell’ottica della simulazione, quindi, il soldato talebano diventa un personaggio come gli altri.
A sostegno della legittimità di Medal of Honor, infine, viene sfoderato il sigillo del PEGI, l’organismo che si occupa di informare circa i contenuti dei giochi. Il marchio PEGI segnala il videogioco come non adatto ai minori di 18 anni per l’eccessiva violenza. Non ci sarebbe quindi bisogno di nessun boicottaggio, ma solamente di un maggior controllo dei genitori sui giochi dei loro figli.
Polemiche simili affliggono spesso molti giochi di guerra troppo realistici, come era già accaduto per Call of Duty: Modern Warfare 2, dove veniva fatto rivivere un attacco terroristico armato in un aeroporto.
La storia si ripete, anche nei videogiochi.