Privacy Google: cambiamenti e nuove proteste, ma cosa cambia effettivamente?

Sicuramente tutti avrete letto, o almeno chiuso rapidamente, il messaggio inviato da Google che vi informava dell’ arrivo di cambiamenti nella politica circa la privacy. L’ utente medio non ha dedicato più di due minuti a questa notizia, continuando la normale navigazione su Internet con Google Chrome o magari usando YouTube o GMail.

Chi invece ha provato capirci qualcosa, avrà probabilmente percepito che Google ha effettuato delle modifiche (non sempre si capisce bene quali) per aiutarci, per rendere il mondo di internet più facile da usare e più personalizzato. Effettivamente sarà così.

Tutti i nostri dati come ricerche, siti più visitati, genere di video, tralasciando il nostro IP e la nostra posizione, verranno raccolti nei database Google ed elaborati così da indirizzare Internet verso i nostri interessi (e per internet intendo anche le campagne pubblicitarie).

In fin dei conti è questo quello che cambia: Google si farà i fatti nostri (ma non credo che questa sia poi così una novità), ma fornisce un servizio di cui nessuno si può lamentare. Anche chi possiede un terminale Android, quello che verrà fatto su tale device rientrerà nel nostro “fascicolo personale”.

In Europa, già sono iniziate le prime proteste, soprattutto in Francia dove avrà il via un’ approfondita indagine per via del fatto che questa nuova politica violerebbe i diritti sulla privacy e sarebbe di difficile comprensione. Staremo a vedere chi vincerà…io personalmente sono convinto che chiunque faccia uso di internet debba sapere che mette a “rischio” i propri dati personali, è impossibile voler entrare in un mondo senza presentarsi, ma è giusto che vengano prese delle misure di sicurezza per limitare la loro diffusione o utilizzo.

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