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Rilasciato firmware LT+ 3.0 per XBox 360: download e tutte le informazioni!

Come aveva promesso, C4eva ha rilasciato il download del tanto atteso LT+ 3.0 per console XBox 360: in particolare, questa versione è per le console FAT che montanto un lettore DVD Benq o LiteOn. Ecco tutte le informazioni utili e quello che dobbiamo sapere su questa nuova versione, prima di linkare il nuovo firmware:

  • Pieno supporto al giochi con AP 2.5, quindi avremo la possibilità di far partire le copie di backup di qualsiasi gioco, compresi gli XGD3
  • Non sarò più necessario l’ utilizzo di dae.bin per copiare i giochi
  • Possibilità di utilizzare il live con le copie di backup (anche console flaggate)

Potete trovare il download (continua…)

Come aggiungere e controllare Skype dal Menu Messaggi di Ubuntu: Skype Wrapper

E’ possibile ricevere le “notifiche” di Skype direttamente nel sistema messaggi di Ubuntu? Ovviamente si! Grazie ad OMG Ubuntu, possiamo facilmente utilizzare Skype Wrapper, un piccolo plugin che è stato aggiornato per Ubuntu 11.10, ma che permette di controllare Skype dal menu messaggi anche per versioni più vecchie di Ubuntu.

Ma vediamo subito come fare per installarlo!

  • Se usate Ubuntu 11.10, scaricate e installate python-skype che trovate qui
  • Se usate Ubuntu 11.04 o versioni precedenti, scaricate e installate python-skype da qui
  • Scaricate e installare Skype Wrapper
  • Quando aprite Skype, date i permessi a Skype Wrapper (vi verrà automaticamente richiesto).
Ecco fatto…adesso avrete Skype integrato direttamente nel menu messaggi del vostro Ubuntu!

Data uscita iPhone 5: sempre più probabile l’ uscita a settembre!

Rumors su rumors, ma ormai credo che effettivamente questa informazione sia reale…il prossimo iPhone 5 molto molto probabilmente sarà presentato e poi commercializzato subito dopo l’ estate, per il mese di settembre.

A confermare questa ipotesi, un rumors lanciato da 9to5mac, in cui si presuppone che l’iPhone 5 abbia già superato la fase di prototipazione e che adesso sia in una fase di test avanzato, effettuato da specifici dirigenti Apple.

Pericolo sicurezza Facebook: la Symantec avverte: “Cambiate le password”

La Symantec, società specializzata in sicurezza informatica, ha fatto sapere tramite il blog ufficiale che soggetti “terzi“, tra cui principalmente inserzionisti pubblicitari, hanno dei “permessi extra” sul social network più diffuso al mondo, Facebook: oltre ad avere accesso alle informazioni personali come profili, fotografie e chat, potrebbero aver avuto la capacità anche di postare messaggi.

Dopo aver avvertito la società Facebook, questa ha confermato la fuga di dati e ha assunto misure per risolvere il problema.

Le stime della Symantec attestano che fino ad aprile 2011, 100.000 applicazioni hanno avuto questa perdita di dati.

Quindi il consiglio è quello di cambiare la propria password per tentare di limitare il danno! Spargete la voce condividendo il post!

Controlli del fisco su Facebook?

Tra i nuovi strumenti di investigazione, ha dichiarato il direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate Marco Di Capua , potrebbero esserci anche i social network e, ovviamente, in prima linea troviamo Facebook.

E’ considerato, infatti, un ottimo rivelatore del reale tenore di vita delle persone. Foto dell’auto nuova o di vacanze in località esclusive potrebbero essere un problema per chi ha qualcosa da nascondere.

Capisco che l’ evasione fiscale è una brutta bestia, un grave problema d’ abbattere…ma la libertà della rete? Spiati su Facebook? se così dovesse essere perchè non metterci le telecamere in casa? Si forse sono esagerato…ma dovrebbero essere ricercati metodi alternativi piuttosto che invadere la vita delle persone…

Perchè non controllare meglio i conti di quelli che gestiscono i soldi? Se c’è tutta quest’ evasione, qualcuno dovrà pur rendere possibile ciò? Non trovate?

Ovviamente, gli agenti del Fisco non avranno libero accesso ai profili degli italiani ma potranno, certamente, utilizzare le informazioni pubbliche. La maggior parte degli utenti non aggiorna le impostazioni del proprio account e, di conseguenza, la privacy non è garantita. Insomma, il lavoro per quelli del Fisco sarebbe anche molto facile.

Deve far preoccupare il fatto di poter essere giudicati da agenti dello Stato semplicemente da qualche foto scattata e poi caricata su Facebook.

Censura su Facebook? Chiude il Popolo Viola

Anche se questo articolo in parte discosta da quello che solitamente scrivo, reputo necessario diffondere questo tipo di notizie. Facebook è il più famoso social network al mondo, e anche in Italia, come altrove, gli iscritti sono milioni di cittadini. Ma Facebook, in Italia, ha permesso di fare qualcosa in più: ha dato la possibilità a cittadini stanchi dei problemi del nostro paese di riunirsi in una sola voce. Tutti avranno sentito parlare del Popolo Viola, In tutta Europa si è diffusa la notizia che tramite Facebook, cittadini senza nessuna bandiera di tipo politico si sono riuniti per manifestare. Dalla famosa manifestazione e con i successivi avvenimenti della scena poolitica italiana forse qualcosa è cambiato: domani ci sarà il voto per la fiducia al governo Berlusconi. Si tratta di un fatto molto importante per un paese ormai considerato la barzelletta d’ Europa. Stranamente però, proprio alla vigilia del voto, la pagina ufficiale del Popolo Viola e gli account dei suoi amministratori sono stati bannati e sono ovviamente impossibili da raggiungere. La domanda nasce spontanea…come mai? Siamo arrivati al punto di non poter nemmeno parlare liberamente dei problemi del nostro paese? Al di là delle proprio tendenze politiche, il punto è questo: Facebook come social network libero non deve essere censurato! Non può esistere censura in un paese libero! Inoltre questo fatto dà un ulteriore conferma…Facebook, di fatto, risulta controllato. Quindi state attenti a ciò che scrivete!

Per chi è interessato qui potete leggere un post specifico circa la chiusura della pagina del Popolo Viola: Post Viola

Adesso le pagine dovrebbero essere nuovamente disponibili, ma resta il fatto che la censura c’è e controlla anche Facebook.

Accuse privacy per Android

Alcune applicazioni Android sono sotto accusa perché inviano i dati personali degli utenti senza chiedere un’autorizzazione specifica. I ricercatori di alcune università americane hanno messo a punto un programma, TaintDroid, che rileva l’invio non autorizzato di informazioni. Il risultato è che il 50% delle applicazioni invia a terzi i dati come il numero seriale della SIM dell’utente, il numero di telefono e la localizzazione GPS.
Una ricerca pubblicata da tre istituti di ricerca dimostra infatti che il 50 per cento delle applicazioni Android può segretamente condividere le tue informazioni con gli inserzionisti. I ricercatori della Duke University, della Penn State University e di Intel Labs hanno sviluppato un software chiamato TaintDroid, che è stato in grado di rilevare e segnalare quando le applicazioni trasmettono informazioni private a server remoti.

Tra le 385 applicazioni più scaricate dall’Android Market, i ricercatori ne hanno testate 30 con TaintDroid: 15 sono risultate positive al test perché inviavano informazioni private a server pubblicitari senza informare gli utenti. Tali informazioni in un telefono cellulare corrispondono al numero della carta SIM, alla localizzazione GPS dell’utente e al numero di telefono. E questo non succede solo con le applicazioni Android. I ricercatori hanno usato le trenta applicazioni più diffuse in 22 categorie che richiedevano il permesso per accedere a Internet, insieme al permesso di accedere al luogo, a una fotocamera o ai dati audio.

Gli utenti ripongono la loro fede negli sviluppatori di applicazioni ma il fatto è che, “il controllo grossolano di Android all’accesso fornisce una protezione insufficiente contro le applicazioni di terzi che cercano di raccogliere i dati sensibili”, hanno scritto i ricercatori coinvolti in questo studio. Android infatti, quando si installa una nuova applicazione, informa l’utente che i suoi dati potrebbero essere usati da terzi.

Poi però non esiste un modo per sapere effettivamente quali dati vengono trasmessi e con quale frequenza. Tutto dipende dal rispetto di regole deontologiche dello sviluppatore dell’applicazione. Certo è possibile esaminare il codice dato che Android è un prodotto open-source, ma non tutti gli utenti sono in grado di farlo: il consumatore medio finale che usa lo smartphone quotidianamente non può quindi controllare come vengono inviati i suoi dati. L’implicazione non secondaria di questo aspetto è che nel caso di sistemi chiusi come iPhone e Blackberry, non c’è alcun modo per l’utente finale di eseguire questo controllo.

Polizia su Facebook: ci spiano?

Giovedi 28-10-2010 – Non scherziamo, commenta il direttore centrale della Polizia PostaleAntonio Apruzzese parlando all’agenzia AGI. “Figuriamoci se la polizia si mette a spiare i navigatori di Facebook”.

È la reazione al servizio pubblicato dal settimanele “L’Espresso”. Nell’articolo di spiega come negli Stati Uniti sia allo studio un disegno di legge, per permettere alle agenzie investigative federali di controllare, anche senza mandato, piattaforme comeFacebook e acquisire i dati riservati degli iscritti. E che in Italia questo comportamento sarebbe già possibile.

Ma Apruzzesa precisa. “Quando la polizia postale o altri organi nel condurre una indagine si dovesse trovare ad intercettare comunicazioni su Facebook “ci muoviamo sempre con l’autorizzazione della magistratura. Anche perché nel caso contrario tutto ciò che si fa non avrebbe alcun valore processuale. Anzi se violassimo la rete senza autorizzazione della magistratura commeteremmo un reato penale”.

Qualsiasi intervento, dunque, può essere autorizzato solo dalla magistratura e solo per determinati reati: quelli contro la persona, il patrimonio, i suicidi, gli omicidi e la criminalità organizzata.

Fonte: http://cellulare-magazine.it