Posts Tagged ‘nuove regole’

Telecom limiterà l’ utilizzo dell’ adsl per gli utenti che scaricano file!

Telecom Italia con un comunicato avvisa gli utenti che verranno applicate delle limitazioni nell’utilizzo delle linee Adsl, riguardanti in particolare il traffico peer to peer e il file sharing.

Si legge nel comunicato: “Nel rispetto del principio di parità di trattamento e ove necessario, [Telecom Italia] si riserva la facoltà di introdurre per tutte le offerte e/o i profili commerciali che prevedono traffico dati su tecnologia Adsl, meccanismi temporanei e non discriminatori di limitazione all’uso delle risorse di rete disponibili”.

“A tal fine Telecom Italia potrà limitare la velocità di connessione a Internet, intervenendo sulle applicazioni che determinano un maggior consumo di banda (peer to peer, file sharing ecc.), limitando la banda destinata a tali applicazioni ad un valore massimo proporzionale alla banda complessiva disponibile sul singolo DSLAM”.

“Per questo è previsto anche l’aggiornamento delle Condizioni Generali di Contratto dell’offerta Adsl di Telecom Italia dal 1° marzo 2011″.

Quindi riflettiamo un attimo su: io, utente, che pago regolarmente il servizio adsl fornitomi da Telecom, non posso usarlo come mi pare? Meccanismi non discriminatori? Ma chi dice a Telecom che può andare a vedere quello che io sto facendo?!?!

Si capisco, scaricare dalla rete è illegale, ma questa dichiarazione mi sembra un grande assurdità: come al solito, in Italia, ci dobbiamo sempre far riconoscere…

Quanti utenti abbandoneranno Telecom?

Google sfida Apple: pagamenti più “buoni” per gli editori

Quasi come se fosse una provocazione, Google ha trovato un punto debole della casa Apple e ha colpito: ha lanciato un sistema di pagamenti per gli editori di giornali e riviste virtuali. Il sistema stabilisce per gli editori una percentuale di ricavi decisamente più alta rispetto a quella offerta da Apple appena 24 ore fa con il suo nuovo servizio di abbonamento per le applicazioni dell’App Store. Con ‘One Pass‘, Google tratterrà solo il 10% delle entrate, rispetto al 30% chiesto da Apple per gli abbonamenti venduti attraverso il suo negozio online.

Cambio di regole nell’ Apple Store: Rhapsody reagisce!

Jon Irwin, Presidente del gruppo Rhapsody, risponde immediatamente al cambio di regole sull’App Store: la reazione arriverà presto, la situazione è intollerabile.

Rhapsody è un servizio di distribuzione musicale in abbonamento, che si unisce alla schiera di tutti gli sviluppatori che non accetta le regole imposte da Apple per il proprio marketplace di applicazioni e promette di reagire.

Il punto su cui si basano le dichiarazioni possono essere racchiuse in queste parole della dichiarazione fatta da Irwin: «La nostra filosofia è semplice – la modifica imposta da Apple che ci richiede di pagare il 30% delle nostre entrate a Apple, in aggiunta a quanto già dobbiamo alle etichette musicali, agli editori ed agli artisti, è economicamente insostenibile. Semplicemente non siamo in grado di offrire il nostro servizio attraverso iTunes store se siamo soggetti al 30% di trattenuta contro la tipica tariffazione del 2.5% delle carte di credito». Le dichiarazioni sono chiare e l’ unica conseguenza plausibile è l’abbandono del marketplace Apple entro il termine del 30 giugno, data limite per adeguarsi alla nuove regole per i pagamenti “in-app”.

Secondo gli ultimi dati iSuppli, Apple controlla oggi circa l’80% del mercato delle applicazioni, configurandosi come leader incontrastato grazie alla pervasività di prodotti quali iPhone o iPad. Tale quota diventa però ingombrante nel momento in cui diviene argomento con cui imporre regole proprie al mercato, vincolando a sé la vendita dei servizi e pretendendo forti ritenute agli sviluppatori che intendono costruire su iOS il proprio mercato.

Fonte: http://www.webnews.it

Il Lazio dice no a Facebook

Gli oltre tremila dipendenti della Regione Lazio non potranno più accedere a Facebook durante l’orario di lavoro. Il benestare a questa decisione è stato direttamente dalla goverantrice Renata Polverini che ha autorizzato Salvatore Ronghi, segretario generale della regione Lazio, ad emanare due circolari sulla tematica. In esse viene proibito l’accesso al social network più diffuso al mondo durante l’orario di lavoro. Il provvedimento non riguarda però solamente Facebook ma anche altri siti non pertinenti il lavoro svolto o considerati utili. Obiettivo ultimo dichiarato evitare gli sprechi e impiegare meglio le risorse a disposizione.

La decisione nasce anche sull’onda dei risultati di una indagine interna svolta direttamente sui computer impiegati da dipendenti e dirigenti della Regione Lazio in base alla quale è emerso che il 70% di essi si collega a Facebook mentre il 20% lo usa altri servizi come Messenger (messaggistica) e Youtube (video sharing). In tal senso il segretario generale ha richiesto che “ venga inibito, a tutto il personale regionale e con la massima urgenza, l’accesso alla rete internet che non sia di stretta attinenza all’erogazione della prestazione lavorativa”.

Il provvedimento non riguarda comunque tutti coloro che operano nell’amministrazione laziale in quanto la navigazione rimane consentita senza limiti a diverse figure. Intanto dalla Regione Lazio fanno sapere che in ogni caso questo provvedimento non è da intendersi come una crociata contro il web, strumento considerato di grande utilità, ma un’azione per riportarlo nei binari di utilizzo secondo gli scopi a cui sono preposti impiegati e responsabili. Su questo tipo di provvedimenti il dibattito è del resto ancora aperto tra chi ritiene sia giusto bloccare queste “derive consumer” durante l’orario di lavoro e chi invece pensa che sia controproducente privare i singoli di servizi che li rendono più soddisfatti e consentono anche di ricaricarsi, con ripercussioni poi anche sulla qualità del lavoro svolto.