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Video concept per iPhone 5: tastiera laser e display olografico!

Realizzato dall’ Aatma Studios, specializzato nella realizzazionee di animazioni, si è divertita a realizzare un concept di iPhone 5 purtroppo ancora molto lontano dalla realtà.

Tastiera laser, display olografico…davvero un modello futuristico…ma ci dice che un giorno questa potrebbe diventare la normalità? Per adesso sogniamo, ma a volte i sogni si realizzano. Godetevi il video.

Ologrammi tridimensionali sensibili al tatto

I ricercatori dell’Università di Tokyo hanno sviluppato un proiettore olografico che visualizza oggetti virtuali tridimensionali che si possono percepire al tatto. Il sistema consiste di un Holo display (sviluppato da prevedere Interactive Technologies), un paio di telecomandi della console nintendo Wii che tracciano la posizione della mano dell’utente davanti allo schermo, e un “Airborne Ultrasound Tactile Display” un componente che emette onde ultrasoniche focalizzate sulla mano per creare la sensazione di pressione sulla pelle. Riguardo a cosa siano le onde ultrasoniche e ai loro usi, ne abbiamo parlato nell’articolo precedente che potete trovare al seguente link :

http://www.verascienza.tk/che-cosa-sono-gli-ultrasuoni

Controllando il movimento delle onde ad ultrasuoni focalizzate è possibile riprodurre una certa pressione sulla pelle, il proiettore quindi può ricreare oggetti virtuali che sembrano avere una massa fisica. Nel video, il proiettore visualizza il rimbalzo di una palla virtuale e delle gocce di pioggia.

Ma cosa sono gli ologrammi? Gli ologrammi sono creati mediante una sorta di fotografia senza lenti. E’ necessaria una luce coerente con onde approssimativamente della stessa frequenza, viaggianti in fase e nella stessa direzione. Questa luce, prodotta da un raggio laser, viene fatta passare attraverso uno specchio per metà argentato che permette a una parte della luce di passare direttamente a una lastra fotografica. Questo è il raggio di riferimento. Lo specchio riflette la porzione rimanente della luce verso l’oggetto che dev’essere olografato. L’oggetto riflette la luce verso la lastra che registra, ma le sue irregolarità di superficie, forma e colore disturbano la coerenza della luce. Così, quando il raggio oggetto raggiunge la lastra, il suo schema di vibrazione non collima più con il raggio di riferimento. Le onde frontali dei due raggi interagiscono o interferiscono fra loro, e lo schema composito d’interferenza è ciò che la lastra fotografica registra come ologramma. Emerge ora la caratteristica veramente unica degli ologrammi. Diversamente da un negativo fotografico o da una diapositiva, nessuna immagine è visibile sulla lastra sviluppata. Ma quando un raggio di luce coerente viene fatto passare attraverso la lastra, un osservatore sul lato opposto della stessa vede una sbalorditiva «immagine» tridimensionale dell’oggetto originario, sospesa nello spazio. E se ciascun pezzo dell’ologramma viene illuminato con luce coerente avviene lo stesso fenomeno. Più piccolo è il pezzo, più l’immagine diventa dettagliata; ma l’intera rappresentazione dell’oggetto originario è contenuta in ciascuna porzione dell’ologramma.

Fonte: http://www.verascienza.tk