Censura Internet in Spagna: si protegge il copyright

Ieri, 9 febbraio, il Senato spagnolo ha votato la cosiddetta Ley Sindhi che permette ai tribunali esecutivi di censurare i siti web ritenuti responsabili di violazioni del copyright. L’industria del copyright avrà rappresentanti in tribunale. Viene attuata una forma di censura preventiva che non tiene conto del diritto ad un equo processo, con una procedura “amministrativo-giudiziaria”.

Blogger e attivisti spagnoli stanno protestando contro “la legge abominio”. La Spagna priva i giudici di qualsiasi funzione per decidere le violazioni dei siti web spostando tale compito ad un tribunale esecutivo che ospiterà rappresentanti dell’industria del Copyright. Ci sono diversi siti web dedicati alla lotta contro l’abominio come No al cierre de webs oppure NO a la ley SINDE. Anche Twitter, portale di MicroBlogging, viene preso di mira dall’ira degli Spagnoli che si stanno mobilitando, in massa, per dire NO ad una legge che non hanno votato. Possiamo seguire l’evolversi della situazione seguendo il tag #leysinde.

Sembra strano che in Spagna, paese che sembrava aprirsi ad una sorta di liberalizzazione, questa legge risulta essere un forte dietrofront. Gli effetti di sicuro si faranno  sentire.

Fonte: http://www.italiasw.com

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