Posts Tagged ‘polizia’

PlayStation Network: arrestate 3 persone in Spagna!

Nonostante l’ attacco al PlayStation Network sia stato risolto, la polizia è ancora alla ricerca dei colpevoli e proprio in questi giorni, sono stati individuati 3 possibili colpevoli. Si tratta di ragazzi spagnoli, rispettivamente  di Barcelona, Alicante, e Almeria, arrestati e poi rilasciati, ma tutt’ ora sospettati.

Nei loro appartamenti sono stati trovati server e computer connessi non solo con l’ attacco alla Sony, ma anche alle banche BBVA e Bankia, all’ENEL e a infrastrutture informatiche governative di paesi come Egitto, Algeria, Libia, Iran, Cile, Colombia e Nuova Zelanda.

Inoltre, sembra che i 3 appartengano al Team Anonymous, nonostante questo abbia annunciato ufficialmente di non essere implicato nella faccenda.

Twitter ritrova le auto

La polizia di Seattle sta sperimentando (con successo) l’utilizzo di Twitter per ritrovare le auto rubate. Da qualche giorno, ha avviato uno spazio chiamato getyourcarback (che potrebbe essere tradotto con “riprendi la tua auto”), dove vengono segnalate le descrizioni delle auto rubate: modello, colore, numero di targa. Lo scopo è da un lato sensibilizzare i cittadini sul problema dei furti d’auto, ma senza creare inutili allarmismi: infatti i “tweet” danno un quadro reale e preciso del fenomeno. L’altro è chiaramente quello di raccogliere informazioni e segnalazioni dai cittadini.

Polizia su Facebook: ci spiano?

Giovedi 28-10-2010 – Non scherziamo, commenta il direttore centrale della Polizia PostaleAntonio Apruzzese parlando all’agenzia AGI. “Figuriamoci se la polizia si mette a spiare i navigatori di Facebook”.

È la reazione al servizio pubblicato dal settimanele “L’Espresso”. Nell’articolo di spiega come negli Stati Uniti sia allo studio un disegno di legge, per permettere alle agenzie investigative federali di controllare, anche senza mandato, piattaforme comeFacebook e acquisire i dati riservati degli iscritti. E che in Italia questo comportamento sarebbe già possibile.

Ma Apruzzesa precisa. “Quando la polizia postale o altri organi nel condurre una indagine si dovesse trovare ad intercettare comunicazioni su Facebook “ci muoviamo sempre con l’autorizzazione della magistratura. Anche perché nel caso contrario tutto ciò che si fa non avrebbe alcun valore processuale. Anzi se violassimo la rete senza autorizzazione della magistratura commeteremmo un reato penale”.

Qualsiasi intervento, dunque, può essere autorizzato solo dalla magistratura e solo per determinati reati: quelli contro la persona, il patrimonio, i suicidi, gli omicidi e la criminalità organizzata.

Fonte: http://cellulare-magazine.it