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Controlli del fisco su Facebook?

Tra i nuovi strumenti di investigazione, ha dichiarato il direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate Marco Di Capua , potrebbero esserci anche i social network e, ovviamente, in prima linea troviamo Facebook.

E’ considerato, infatti, un ottimo rivelatore del reale tenore di vita delle persone. Foto dell’auto nuova o di vacanze in località esclusive potrebbero essere un problema per chi ha qualcosa da nascondere.

Capisco che l’ evasione fiscale è una brutta bestia, un grave problema d’ abbattere…ma la libertà della rete? Spiati su Facebook? se così dovesse essere perchè non metterci le telecamere in casa? Si forse sono esagerato…ma dovrebbero essere ricercati metodi alternativi piuttosto che invadere la vita delle persone…

Perchè non controllare meglio i conti di quelli che gestiscono i soldi? Se c’è tutta quest’ evasione, qualcuno dovrà pur rendere possibile ciò? Non trovate?

Ovviamente, gli agenti del Fisco non avranno libero accesso ai profili degli italiani ma potranno, certamente, utilizzare le informazioni pubbliche. La maggior parte degli utenti non aggiorna le impostazioni del proprio account e, di conseguenza, la privacy non è garantita. Insomma, il lavoro per quelli del Fisco sarebbe anche molto facile.

Deve far preoccupare il fatto di poter essere giudicati da agenti dello Stato semplicemente da qualche foto scattata e poi caricata su Facebook.

La legge Hadopi uccide la libertà della rete

La nuova regolamentazione circa l’ uso di Internet e le varie sanzioni previste, qualora si dovesse infrangere la legge Hadopi, sono state definite “liberticide” da sir Tim Berners Lee. Ogni giorni, circa 2000 internauti francesci si sono visti interrompere la linea internet in quanto sospettati di azioni illecite. Ma non è ancora abbastanza questo per il governo francese, Si parla infatti, dell’ installazione di programmi direttamente sui pc che monitoreranno il traffico internet e la navigazione degli utenti: questo è davvero assurdo.

Vi posto qui di seguito le sanzioni previste da questa legge, attuata sono diretta richiesta dei detentori di copyright per stroncare il fenomeno dei download illegali. (Questa parte dell’ articolo proviene da un altro blog, in fondo troverete l’ appartenenza.)

“I detentori del diritto di autore (leggi le lobbies) lanciano un grido di allarme a Hadopi (Alta autorità per la Diffusione delle Opere e la Protezione dei diritti su Internet). Dicono che internet li sta uccidendo, che gli scaricatori in rete attentano alla sopravvivenza dei prodotti culturali. Hadopi allora invia una mail alloscaricatore per dirgli di darsi una regolata.  Se la mail non basta, arriva una raccomandata postale con il dictat:  “procurati un software per filtrare i contenuti”, altrimenti la prossima volta che lo fai vai a finire davanti al tribunale.

Le sanzioni

Se Hadopi vi ritiene colpevoli, dovrete pagare una sanzione di 1500 euro (3000 in caso di recidiva). Se Hadopi vi considera pirati incalliti, chiederà alla magistratura di incriminarvi per il reato di contraffazione. Tale reato è punibile con multe fino a 300mila euro e tre anni di galera.

Ma io non c’entro!

Hadopi non accetta scuse. Vi ha detto di filtrare il contenuto illegale e dunque, se non lo fate, siete colpevole. Alle sanzioni si aggiunge il taglio della connessione a internet per un mese. Perché? Perché siete conniventi. In pratica è come se voi aveste lasciato la porta di casa aperta e un ladro ne avesse approfittato per entrare dalla vostra finestra nell’appartamento del vicino…

Porgere l’altra guancia

No, non potrete abbonarvi ad un altro Internet Provider durante la durata della sospensione, altrimenti scattanoaltri 1500 euro di  sanzione. Dovrete comunque continuare a pagare il vostro abbonamento, anche se non lo potete usare…

Dovete avere paura?

Sì e no, ma l’industria culturale dovrebbe rodersi le unghie. Sì, perché qualcuno può utilizzare il vostro IP per teletrasmettere a go go sulle reti. No, perché Hadopi è un progetto moribondo. Restano le opzioni streaming,  reti criptate,i newsgroups, eccetera…

Giusto una domanda

Se si considera che più gli internauti teletrasmettono, più acquistano CD e DVD e che le cifre sono note (il pirataacquista in media 3,16 CD e DVD contro 1,81 della media dei francesi). Si può chiedere ai deputato che hanno votato a favore della legge: Signori, come andrete a compensare questa mancanza di introiti?

Con l’aratro davanti ai buoi

Il nuovo ministro della cultura ha appena insediato una commissione incaricata di studiare “sistemi per reperire risorse da destinare all’industria culturale. ” Alla buonora! Questa commissione è diretta da Patrick Zelnik, l’ex-direttore di Virgin, attuale direttore di Naïve, una società di produzione e  distribuzione di beni culturali che ha nel suo catalogo i dischi di Carla Bruni. E’ accompagnato nella sua missione dall’ex ministro Jacques Toubon e da Guillaume Cerutti (ex-direttore del centro Pompidou e attuale direttore di Sotheby’s, sconosciuto su Wikipedia). Patrick Zelnik farà conoscere le sue proposte all’inizio di novembre.”

Fonte: Gizmodo France