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In Francia nasce il Consiglio Nazionale del Digitale

Non bastava la legge Hadopi per il controllo della rete e in Francia, Sarkozy ha annunciato la nascita del Consiglio nazionale del digitale, affinché le autorità francesi possano migliorare il loro dialogo con il settore delle nuove tecnologie.

In questo modo il governo afferma di avere sempre a disposizione un parere competente sul mondo del web. Inoltre, sempre il presidente presiederà il Forum internazionale del Web, tra il 24 e il 25 maggio, definito come il “G8 della rete”: l’evento darà vita ad una vera e propria tavola rotonda di confronto tra il presidente francese, i rappresentanti degli operatori telefonici e degli internet provider, e quindi quelli degli stessi Google, Facebook, Yahoo, Wikipedia e degli altri colossi del web.

La legge Hadopi uccide la libertà della rete

La nuova regolamentazione circa l’ uso di Internet e le varie sanzioni previste, qualora si dovesse infrangere la legge Hadopi, sono state definite “liberticide” da sir Tim Berners Lee. Ogni giorni, circa 2000 internauti francesci si sono visti interrompere la linea internet in quanto sospettati di azioni illecite. Ma non è ancora abbastanza questo per il governo francese, Si parla infatti, dell’ installazione di programmi direttamente sui pc che monitoreranno il traffico internet e la navigazione degli utenti: questo è davvero assurdo.

Vi posto qui di seguito le sanzioni previste da questa legge, attuata sono diretta richiesta dei detentori di copyright per stroncare il fenomeno dei download illegali. (Questa parte dell’ articolo proviene da un altro blog, in fondo troverete l’ appartenenza.)

“I detentori del diritto di autore (leggi le lobbies) lanciano un grido di allarme a Hadopi (Alta autorità per la Diffusione delle Opere e la Protezione dei diritti su Internet). Dicono che internet li sta uccidendo, che gli scaricatori in rete attentano alla sopravvivenza dei prodotti culturali. Hadopi allora invia una mail alloscaricatore per dirgli di darsi una regolata.  Se la mail non basta, arriva una raccomandata postale con il dictat:  “procurati un software per filtrare i contenuti”, altrimenti la prossima volta che lo fai vai a finire davanti al tribunale.

Le sanzioni

Se Hadopi vi ritiene colpevoli, dovrete pagare una sanzione di 1500 euro (3000 in caso di recidiva). Se Hadopi vi considera pirati incalliti, chiederà alla magistratura di incriminarvi per il reato di contraffazione. Tale reato è punibile con multe fino a 300mila euro e tre anni di galera.

Ma io non c’entro!

Hadopi non accetta scuse. Vi ha detto di filtrare il contenuto illegale e dunque, se non lo fate, siete colpevole. Alle sanzioni si aggiunge il taglio della connessione a internet per un mese. Perché? Perché siete conniventi. In pratica è come se voi aveste lasciato la porta di casa aperta e un ladro ne avesse approfittato per entrare dalla vostra finestra nell’appartamento del vicino…

Porgere l’altra guancia

No, non potrete abbonarvi ad un altro Internet Provider durante la durata della sospensione, altrimenti scattanoaltri 1500 euro di  sanzione. Dovrete comunque continuare a pagare il vostro abbonamento, anche se non lo potete usare…

Dovete avere paura?

Sì e no, ma l’industria culturale dovrebbe rodersi le unghie. Sì, perché qualcuno può utilizzare il vostro IP per teletrasmettere a go go sulle reti. No, perché Hadopi è un progetto moribondo. Restano le opzioni streaming,  reti criptate,i newsgroups, eccetera…

Giusto una domanda

Se si considera che più gli internauti teletrasmettono, più acquistano CD e DVD e che le cifre sono note (il pirataacquista in media 3,16 CD e DVD contro 1,81 della media dei francesi). Si può chiedere ai deputato che hanno votato a favore della legge: Signori, come andrete a compensare questa mancanza di introiti?

Con l’aratro davanti ai buoi

Il nuovo ministro della cultura ha appena insediato una commissione incaricata di studiare “sistemi per reperire risorse da destinare all’industria culturale. ” Alla buonora! Questa commissione è diretta da Patrick Zelnik, l’ex-direttore di Virgin, attuale direttore di Naïve, una società di produzione e  distribuzione di beni culturali che ha nel suo catalogo i dischi di Carla Bruni. E’ accompagnato nella sua missione dall’ex ministro Jacques Toubon e da Guillaume Cerutti (ex-direttore del centro Pompidou e attuale direttore di Sotheby’s, sconosciuto su Wikipedia). Patrick Zelnik farà conoscere le sue proposte all’inizio di novembre.”

Fonte: Gizmodo France