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L’ importanza dei Feed

Il feed web è un’unità di informazioni formattata secondo specifiche (di genesi XML) stabilite precedentemente. Ciò per rendere interoperabile ed interscambiabile il contenuto fra le diverse applicazioni o piattaforme.

Un feed è usato per fornire agli utilizzatori una serie di contenuti aggiornati di frequente. I distributori del contenuto rendono disponibile il feed e consentono agli utenti di iscriversi. L’aggregazione consiste in un insieme di feeds accessibili simultaneamente, ed è eseguita da un aggregatore Internet.

L’uso principale dei feed RSS (detti anche flussi RSS) attualmente è legato alla possibilità di creare informazioni di qualunque tipo che un utente potrà vedere molto comodamente, con l’aiuto di un lettore apposito, nella stessa pagina, nella stessa finestra, senza dover andare ogni volta nel sito principale. Questo è dovuto al fatto che il formato XML è un formato dinamico.

Ora come potete leggere il feed è davvero una cosa molto utile qualora voi voleste diffondere contenuti in una qualsiasi punto del web, ma se c’è una cosa che ho capito sviluppando questo blog e che non solo permette ciò: i feed sono ormai una delle cose più importanti per chi vuole diffondere notizie via web.

Inizialmente ho sottovalutato questo aspetto: una persona alla prime armi pensa meglio realizzare un bel sito o un bel blog e di sicuro i lettori arriveranno…bhè, questa è certamente una cosa fondamentale: in un qualsiasi sito, per un qualsiasi argomento esso tratti, i contenuti e l’ aspetto grafico accattivanti sono fondamentali.

Ma non bisogna sottovalutare il fatto che mettere a disposizione le notizie/informazioni da noi messe, renderle immediatamente fruibili da un qualsiasi lettore, è importante. Ormai la maggior parte degli utenti vuol avere tutto e subito, è questo un po’ quello che ci si aspetta da Internet: tutti quando cercano qualcosa sulla rete, vogliono un risultato immediato.

Per questo motivo la creazione di feed funzionanti è fondamentale, basti pensare ai tantissimi aggregatori feed sparsi per la rete o anche ai cosiddetti feed reader. Senza disporre di un feed aggiornato costantemente, la possibilità di piazzarvi nelle prime posizioni nei motori di ricerca è molto bassa, anche perchè, proprio dalla mia esperienza personale, mi sono reso conto delle infinità possibilità che la rete mette a disposizione, soprattutto circa la diffusione del proprio sito, tramite semplici servizi, sempre gratuiti.

Per fare un esempio che mi riguarda da vicino, questo blog ha una propria pagina fan su Facebook che viene continuamente aggiornato in automatico tramite RSS Graffiti, un servizio gratuito, che condivide ogni notizia contenuta nei miei feed (quindi ogni notizia da me messa nel blog) direttamente sulla pagina fan. Ora ovviamente questo è un esempio banale, ma volendo ritornare all’ utilizzo di aggregatori, anche questo rappresenta una tassello fondamentale per la diffusione delle nostre informazioni in rete.

Non pensate che creare dei feed sia un compito complesso, tutt’ altro: la rete fornisce una risposta anche a questa necessità. Sono numerosissimi i siti che permettono la creazione rapida di Feed, senza fare chissà cosa, ma io personalmente consiglio il servizio Feed Burner offerto da Google. Basta essere registrati in Google e farà tutto da se’.

Fatta quest’ operazione vi renderete conto di quanto sia utile avere dei Feed ai quali i vostri utenti possono registrarsi per avere comodamente tutte le informazioni.
Vi riposto il link di Feed Burner: http://feedburner.google.com/

Notebook e Google Chrome OS

I fornitori di marchio globale prevedono di lanciare il loro nuovo smartbook con il Google Chrome
sistema operativo (OS) a fine mese (novembre), mentre Google prevede anche di lanciare il suo marchio proprio notebook Chrome con una strategia simile a quella del Nexus One smartphone,
secondo fonti dei giocatori componenti.

Il notebook Chrome di Google dovrebbe essere prodotto da Inventec con spedizioni iniziale per raggiungere 60,000-70,000 unità. Il notebook Google Chrome sarà caratterizzato da un

ARM-piattaforma e saranno di vendita al dettaglio attraverso canali.

Le fonti ha sottolineato che dopo che Google ha annunciato la sua Chrome notebook, Acer e Hewlett-Packard (HP) seguirne l’esempio e lanciare i loro prodotti in dicembre, al
presto, per tastare il terreno. Entrambi i prodotti saranno prodotti da Quanta Computer, mentre Asustek.

Le fonti hanno sottolineato che la prima generazione smartbook non è riuscita perché l’hardware dei dispositivi ‘e software erano  ancora immaturi e con l’ Apple iPad che ha iniziato a cambiare i pensieri dei consumatori  sulla non-Wintel dispositivi,  la piattaforma smartbook ha la possibilità di risorgere.

Blekko vs Google

Per pensare di sfidare Google sul suo stesso terreno occorre una buona dose di coraggio e un’idea che funzioni: a parte alcune realtà locali anche di rilievo (come Baidu in Cina) e il successo della versione americana di Bing, il motore di Mountain View sembra saldo in cima alla classifica.

Blekko è un motore il cui sviluppo prosegue da circa un paio d’anni: costato 24 milioni di dollari, ha finalmente raggiunto la versione beta e si presenta al pubblico svelando le proprie carte.

L’intento è quello di usare la collaborazione degli utenti online per eliminare i siti inutili nei risultati di ricerca, quelli che utilizzano meccanismi link e parole chiavi ma che rappresentano soltanto SPAM e offrono poche informazioni alle persone. Un web libero dallo SPAM e dai siti indesiderati grazie all’introduzione degli slashtags, parole chiavi separati da uno slash / che rappresentano una ricerca personalizzata migliore e più affinata. Gli utenti infatti possono iscriversi e vengono invitati ad indicare archivi, siti, blog, forum che ritengono tra i più interessanti in modo da avere un elenco pulito di siti top sui quali fare affidamento.

Gli slashtag, da aggiungere subito dopo la chiave nella casella di ricerca, permettono di raffinare i risultati in base a categorie predefinite o a quelle personalizzate, create dagli utenti stessi; consistono nella parola che identifica la categoria, preceduta da una barra (uno slash, appunto).

L’utilizzo pratico è molto semplice. Se vogliamo tutti i risultati sul riscaldamento globale, inseriamo la chiave global warming come siamo abituati a fare con ogni motore di ricerca.

Se però vogliamo ordinare i risultati per data, allora scriveremo global warming /date; se invece desideriamo vedere i siti tecnologici che se ne occupano, la chiave diventerà global warming /tech. Naturalmente è anche possibili aggiungere più slashtag per rendere ancora più precise le ricerche

Rich Skrenta, CEO di Blekko, sostiene che questo sistema permette di ottenere risultati migliori di quelli di Google, pur ammettendo di non avere ancora i numeri per competere con il primo in classifica. Al momento Blekko indicizza “solo” tre miliardi di pagine.

Ma in passato già altri hanno provato a rincorrere Google sul suo terreno. E hanno perso. Cuil puntava sulla velocità, ma è stato sommerso dallo spam. Anche il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, ha provato a lanciare un suo motore di ricerca, Wikiasearch: ha chiesto il contributo degli sviluppatori software per raffinare le formule matematiche che permettono di scegliere dati rilevanti nell’oceano di internet. Ma il progetto è fallito. La startup Blekko ha un team di venti persone e un finanziamento da 24 milioni di dollari.

Fonte: Mista

Oracle accusa Google: Android copiato?

Beh, questo sta diventando interessante. Secondo i rapporti, Oracle continua ad accusare il business di Google, più recentemente, sostenendo che la ricerca ha  ”direttamente copiato” il suo codice Java. L’ affermazione si presenta come parte di un processo che è stato aggiornato, dopo esser stato prima depositato in agosto di quest’anno. L’originale
causa, che apparentemente è venuta fuori dal nulla, è stata piuttosta vaga nel delineare esattamente quello che Google ha fatto, ma ora stiamo scendendo al nocciolo.

“Gli elementi di Oracle America’s protetti da copyright che costituiscono la violazione includono metodo Java e nomi di classe, definizioni, organizzazioni, e dei parametri, la struttura,
organizzazione, e il contenuto delle librerie di classi Java; e il contenuto e l’organizzazione della documentazione di Java “,
Oracle si lamenta.

“Un caso preciso è rappresentato da Android, il cui codice è stato direttamente copiato da copyright Oracle America “, Oracle continua ad accusare.

Ecco quello che la posta in gioco. gli sviluppatori di Android e le loro applicazioni
in Java, che vengono poi eseguiti in Google tramite la  Virtual Machine (VM) chiamato Dalvik. Dalvik è una parte critica di Android, e se Oracle dovesse ottenere l’ingiunzione, richiesta avanzata, molti telefoni Android sul mercato dovrebbero essere ritirati.

Google finora non ha risposto alla denuncia se in passato ha definito le accuse come un
attacco “senza fondamento”, non solo su Google, ma su tutta la comunità di origine nel suo complesso.

“Questa azione non è contro Android di per sé, ma contro qualsiasi sviluppo Java non sanzionato da parte di Oracle “, ha detto Kent Walker, consigliere generale di Google.

Google Moon: adesso possiamo visitare la luna

Ormai possiamo vedere cosa accade nelle strade dove camminiamo ogni giorno, vedere i movimenti che ci sono nelle piazze che frequentiamo più spesso, il via vai di gente. Siamo sempre spiati. E se vi dicessi che potremo vedere anche la luna da vicino? Siete liberi di non crederci…

Tutti conosciamo e abbiamo usato almeno una volta Google Maps, per cui non avremo problemi a utilizzare quest’altro servizio di Google. Il suo nome è Google Moon, ci permette di visionare tutta la superficie lunare. L’unico satellite naturale della Terra.

Con Google Moon è possibile vedere molte immagini della Luna riprese dal satellite attraverso il nostro browser e navigare così la superficie del nostro unico satellite.

Ci sono tre diversi tipi di visualizzazione:

  • Apollo: permette di vedere le zone dove sono atterrate le spedizioni spaziali “Apollo”, dati riguardanti la spedizione e quant’altro.
  • Visible: come in Maps, questa opzione permette di vedere le zone lunari fotografate da satellite e di esplorare il satellite in tutta la sua ampiezza.
  • Elevation: evidenzia in differenti colori della superficie lunare, segnalando le differenze di altezza all’interno di quella che diventa un’ottima mappa topografica.

Un utile risorsa gratuita e semplice da utilizzare, da sfruttare al meglio in situazioni di studio, quali ricerche o tesi.

Google nel salotto

ROMA
Il costruttore giapponese Sony lancia una nuova gamma di televisori a cristalli liquidi che trasformano il salotto di casa in una postazione per navigare in Rete, con applicazioni e social network. Gli apparecchi hanno una dotazione hardware e software simile a quella dei computer: integrano il nuovo sistema Google Tv basato sulla piattaforma Android, un modulo Wi-Fi per collegarsi a Internet, il processore Atom di Intel, il browser Chrome per navigare e un motore di ricerca adatto sia ai contenuti televisivi che a quelli del Web.

Le tv possono essere gestite con l’iPhone o uno smartphone Android, ma anche con uno speciale telecomando, creato da Sony, che ricorda un joypad per videogiochi con attaccata una tastiera completa, utile per scrivere e-mail o interagire con i social network. I televisori saranno in vendita da sabato negli Stati Uniti in quattro formati, dai 24 ai 46 pollici, con prezzi da 600 a 1.400 dollari. Per il lancio fuori dagli Usa bisognerà invece attendere qualche mese, presumibilmente gli inizi del 2011. Insieme alle tv arriverà sugli scaffali, a 400 dollari, anche un lettore Blu-ray che integra tutte le caratteristiche della Google Tv, dedicato a chi non intende sostituire il vecchio televisore a schermo piatto.

Fonte: lastampa.it

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Google ci comprerà?

Google guarda al business dell’energia con Marubeni

(Teleborsa) – Roma, 12 ott – A Google non basta più essere il re del web, e così si industria nel settore energetico. Il colosso di internet collaborerà con il conglomerato industriale giapponese e altre due compagnie per la posa di cavi sottomarini di alimentazione di rete lungo la costa orientale degli Stati Uniti. L’energia potrebbe anche giungere in futuro da impianti eolici che potrebbero essere appositamente costruiti.
Le altre due compagnie a collaborare al progetto, che vede la creazione di una joint venture, sono Atlantic Grid Development, L.L.C. e un fondo di equity svizero, Good Energies Investment Corp.

Fonte : larepubblica.it

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Eccola la macchina che si guida da sola by Google

Un servizio del New York Times ha portato all’attenzione del mondo l’ultima novità tecnologica by Google. Il colosso di Mountain View, in California, ci ha abituato a tutta una serie di prodotti dedicati al mondo dell’interconnessione multimediale dei servizi, dai motori di ricerca alla gestione dei documenti, dalla navigazione satellitare alla posta elettronica. Questa sfida è di tutt’altra natura: una Toyota Prius in grado di guidarsi da sola nel traffico. Non una cosa che si vede tutti i giorni. Le sette vetture di prova della Google Car hanno percorso finora 1.600 km in totale autonomia e senza incidenti.

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