Posts Tagged ‘dati personali’

Pericolo sicurezza Facebook: la Symantec avverte: “Cambiate le password”

La Symantec, società specializzata in sicurezza informatica, ha fatto sapere tramite il blog ufficiale che soggetti “terzi“, tra cui principalmente inserzionisti pubblicitari, hanno dei “permessi extra” sul social network più diffuso al mondo, Facebook: oltre ad avere accesso alle informazioni personali come profili, fotografie e chat, potrebbero aver avuto la capacità anche di postare messaggi.

Dopo aver avvertito la società Facebook, questa ha confermato la fuga di dati e ha assunto misure per risolvere il problema.

Le stime della Symantec attestano che fino ad aprile 2011, 100.000 applicazioni hanno avuto questa perdita di dati.

Quindi il consiglio è quello di cambiare la propria password per tentare di limitare il danno! Spargete la voce condividendo il post!

Questione PlayStation Network: donna chiede 1 miliardo di dollari come risarcimento

Sony si ritrova anche a dover affrontare non solo i problemi con il PlayStation Network, ma anche le reazione degli utenti: in particolare, stanno nascendo le prime questioni giudiziarie.

Dopo un primo risarcimento di danni chiesto nei giorni scorsi per l’intrusione di malintenzionati nei server del PSN, ecco oggi arrivare la notizia di una nuova causa legale da un miliardo di dollari!

Questa è infatti la cifra che tale Natasha Maksimovic, cittadina canadese, ha richiesto a Sony Canada, Sony USAe Sony Japan.

E’ possibile riassumere le sue motivazioni in questa frase: “Se non ci possiamo fidare di un’enorme multinazionale come Sony per la protezione delle propri dati privati, di chi ci potremmo fidare? Pare che Sony sia più concentrata a proteggere i suoi giochi che i suoi utenti PlayStation!”

Secondo voi è troppo? La decisione della donna è giusta?

PlayStation Network: hacker ruba i dati personali di ben 77 milioni di utenti

La situazione è molto più grave, più del previsto…

Dopo esser venuti a conoscenza che il gruppo Anonymous non è responsabile dell’ attacco, oltre alle lamentela dei tantissimi utenti che ogni giorno si collegavano ai loro account PlayStation Network, la Sony in un comunicato stampa fa la somma dei danni: un pirata informatico, definito dall’azienda giapponese come «persona non autorizzata», è riuscito a impossessarsi dei dati personali, nomi, indirizzi, codici di avviamento postale, password, e-mail, storia dei pagamenti delle bollette, e perfino delle date di nascita di ben 77 milioni di persone. Non so se vi rendete conto della cifra, 77 milioni di persone non è cosa da poco.

“Al momento – si legge nella nota della Sony – la prudenza è d’obbligo, per cui dobbiamo avvertire tutti che è possibile che l’hacker abbia ottenuto i numeri delle carte di credito e la data di scadenza, ma non il codice di sicurezza”.

La casa giapponese avverte di aver già incaricato una grande azienda che si occupa di sicurezza informatica di mettersi al lavoro per avviare le indagini su quanto è accaduto.

Android si protegge: i 5 antivirus migliori

Pochi pensano che anche un cellulare ha bisogno di protezione, ma invece è una cosa importante…soprattutto se vogliamo proteggere il nostro robottino verde, simbolo dell’ ormai famosissimo Android. E’ necessaria una giusta protezione per tenere al sicuro i nostri dati e, proprio per questo scopo, sono stati sviluppati dei veri e propri “antivirus” completi e funzionali. Ve ne presento alcuni gratuiti.

Lookout Mobile Security

Monitorizza le applicazioni installate, con scansione giornaliera o settimanale, e prevede un sistema di “antifurto” e rintracciamento, “Find my phone”, tramite segnale gps.

Phone Spam Blocker USA

Permette di indicare i numeri di telefono a cui vogliamo evitare di rispondere, chiamate fastidiose come televendite o ricerche di mercato, non saranno più un fastidio. (Non si tratta proprio di un antivirus).

Super Security

Un’ ottima protezione con il filtro “anti malware” che impedisce l’ installazione di codici che possiamo acquisire, visitando siti poco attendibili. Tra le molteplici opzioni, offre la possibilità di inserire, i nostri dati, in una cartella protetta “strongbox” e, di individuare le applicazioni attive tramite il Task Manager.

SmartGuard Mobile Security

Questo antivirus permette di tracciare la posizione del dispositivo tramite segnale gps, gestisce il blocco del telefono da remoto con la possibilità di impedirne qualsiasi attività.

Anti-Virus Laser

Questo anti virus, più scenico che funzionale, permette l’eliminazione del virus tramite un raggio laser, per sconfiggerlo come in un video games.

Facebook e le accuse

Il Wall Street Journal porta online un attacco frontale contro Facebook denunciando la carente garanzia della privacy degli utenti sulla base di un ingenuo meccanismo in grado di creare un link esterno verso l’identità dell’utente. Facebook, nella fattispecie, non avrebbe verificato in modo adeguato il comportamento delle applicazioni del social network e così facendo espone gli utenti a pericoli specifici dettagliati nell’apposito approfondimento co-firmato da Emily Steel e Geoffrey A. Fowler.

Secondo il WSJ il problema è insito nel modo in cui Facebook passa informazioni alle applicazioni terze utilizzando un apposito ID per identificare l’utente e concedere così all’applicazione l’accesso alle informazioni per cui v’è trasparente e specifica autorizzazione. Tale ID si configura però come un simulacro dell’identità, un token che nasconde il nome ma non l’identificabilità dell’utente. Il problema diventa concreto nel momento in cui l’ID medesimo viene passato ad un terzo stadio, quale ad esempio un network pubblicitario: a tale livello la trasmissione dell’ID consente ancora una volta di risalire all’identità dell’utente e quel che dovrebbe essere teoricamente un dato anonimo, si configura invece come una sorta di codice che identifica univocamente la persona.

Facebook risponde alle accuse del WSJ negando ogni qualsivoglia pericolo per la privacy (i dati privati rimarrebbero tali), ma conferma in parte gli addebiti: «Uno User ID potrebbe essere inavvertitamente condiviso da un browser o da una applicazione». A tal proposito, l’analisi del WSJ va però oltre: non si parla di “qualche applicazione”, ma di tutte le 10 applicazioni più popolari sul network.

Un nome su tutti: Farmville. L’app coinvolge 59 milioni di utenti in tutto il mondo e, unitamente a FrontierVille ed a Texas HoldEm Poker, rappresenta un problema moltiplicato per decine di milioni di utenti la cui identità è potenzialmente nelle mani degli inserzionisti che collaborano con Zynga o case di produzione omologhe. Secondo i dati Facebook il 70% degli utenti utilizza le applicazioni: almeno 350 milioni di utenti, insomma, potrebbero veder inconsapevolmente legato il proprio nome ai propri click, il che annulla ogni anonimato e consente agli inserzionisti di risalire con metodi estremamente semplice all’identità Facebook della persona.

Facebook sminuisce, Zynga nega ogni dolo, gli inserzionisti predicano l’errore benigno. Tutte le parti promettono collaborazione e sollecito intervento al fine di chiudere la falla e garantire il pieno anonimato della community. L’approfondimento del WSJ va così a segno sottolineando l’importante necessità di vigilare sulla privacy e sui meccanismi invisibili che si celano dietro ogni link e click.

Fonte: webnews.it