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Nuovi MacBook Air

Nei nuovi MacBook Air non è installato il plug-in Adobe Flash. Una volta estratti dalla confezione i nuovi super sottili e super compatti della Mela visualizzano schermata bianca e il classico avviso per il plug-in assente, quando si tenta di visualizzare uno dei numerosi siti che utilizzano questa tecnologia Adobe. La novità di Flash assente nei MacBook Air arriva dai primi fortunati utenti che hanno già acquistato o provato le macchine appena lanciate da Apple.

Da tempo i rapporti tra Apple e Adobe sono incrinati: tutto è cominciato con l’esclusione di Adobe Flash da tutti i dispositivi iOS per toccare l’apice con l’esclusione delle app create con i packager di Creative Suite 5, in grado di trasformare giochi e app interattive scritte in Flash in programmi eseguibili nativamente su iOS. A questo ha fatto seguito la fulminante lettera aperta di Steve Jobs in cui il Ceo della Mela ha demolito punto per punto la tecnologia Flash giudicata zeppa di bug, arretrata e in generale non indicata per i dispositivi mobile moderni. La situazione sembrava leggermente migliorata con l’alleggerimento delle linee per gli sviluppatori iOS da parte di Apple che a distanza di qualche mese hanno di nuovo permesso l’impiego di packager e tool di terze parti per creare app. Così in questo momento risulta difficile comprendere le ragioni dell’esclusione di Flash nei nuovi MacBook Air: si tratta di una scelta definitiva di Apple che verrà estesa a tutte le altre macchine in spedizione? In ogni caso l’utente può procedere manualmente all’installazione, se non altro per eliminare le fastidiose schermate bianche e la visualizzazione degli avvisi del plug-in mancante ogni volta che si visita un sito in Flash.

Apple scala la vetta

Doveva essere record e record è stato. Nessuno stupore per questo, quindi, dal bilancio trimestrale presentato alcuni minuti fa da Cupertino. Quel che sorprende è la portata della crescita dettata dai numeri che si riferiscono ai 90 giorni conclusi a fine settembre.

Apple ha reso noto, infatti, sapere di avere segnato un fatturato di 20.34 miliardi di dollari contro le previsioni degli analisti intervistati da Thomson Reuters che puntavano a 18 miliardi di dollari, con un profitto netto di 4,31 miliardi di dollari (4.64 $ per azione contro 3,44$ previsti); vengono in pratica pareggiati i numeri più ottimistici dei bloggers specializzati in finanza: ricavi per 20,37miliardi di dollari con un utile per azione diluita pari a 4,73 dollari.

Apple è stata in grado di mettere a segno queste performances grazie a numeri stellari su iPhone: il nuovo modello sommato a brandelli di vendite del vecchio 3GS (e qualche 3G da 8 GB) ha totalizzato 14,1  milioni di pezzi venduti, il 91% in più dello scorso anno (“e più dei 12,1 milioni di Blackberry – chiosa Jobs nel comunicato stampa con una stoccata alla rivale – venduti durante l’ultimo trimestre”). Hanno dato il loro solidissimo contributo anche i Mac, che pure hanno presentato ridotte novità durante gli ultimi tre mesi: i computer finiti nelle mani dei clienti sono stati 3,89 milioni, il 27% in più dello scorso anno. Gli iPad venduti sono stati 4,19 milioni gli iPod 9,05 milioni; nelle prime due questi categorie di prodotto sono superate le stime medie degli analisti accreditati, ma i numeri sono inferiori a quelli degli analisti. Per iPad le cifre sono sotto quelle previste sia dagli analisti che dai bloggers.

Apple ha prodotto margini di profitto del 36,9%, sotto quelli dello scorso anno (41,8%) e questo e le le vendite di iPad più basse delle stime elevate del mercato, sono il vero punto di debolezza del trimestre sui quali resta da vedere come reagirà il mercato. Le vendite a livello internazionale hanno rappresentato il 57% del fatturato.

A breve una conferenza-incontro con gli analisti che si terrà a Cupertino dovrebbe fornire maggiori informazioni e approfondimenti sul risultato del trimestre di settembre.

Fonte: macitynet.it