Posts Tagged ‘copyright’

Mediaset vince la causa contro Yahoo! YouTube avrà problemi?

I diretti interessati sono sempre i diritti di autore, questa volta su alcuni contenuti apparsi sul famoso Yahoo e Mediaset si è subito lanciata di una battaglia legale.

Oggi l’ esito: Mediaset festeggia la vittoria: «la diffusione non autorizzata di video televisivi di Mediaset da parte della società “Yahoo! Italia” costituisce violazione del diritto di autore».

A breve, sarà stabilito un risarcimento monetario, mentre è già stato stabilito il compenso di 250 euro per ogni video che non verrà rimosso dal portale Yahoo! Video.

Questa vittoria potrebbe avere delle conseguenze anche in possibili scontri tra le case televisive e Google con il suo YouTube. Infatti, il famoso portale video non è ben visto dai grandi della TV e l’ esito di questa causa potrebbe incoraggiare altri possibili “attacchi”.

Fonte: WebNews

Censura Internet in Spagna: si protegge il copyright

Ieri, 9 febbraio, il Senato spagnolo ha votato la cosiddetta Ley Sindhi che permette ai tribunali esecutivi di censurare i siti web ritenuti responsabili di violazioni del copyright. L’industria del copyright avrà rappresentanti in tribunale. Viene attuata una forma di censura preventiva che non tiene conto del diritto ad un equo processo, con una procedura “amministrativo-giudiziaria”.

Blogger e attivisti spagnoli stanno protestando contro “la legge abominio”. La Spagna priva i giudici di qualsiasi funzione per decidere le violazioni dei siti web spostando tale compito ad un tribunale esecutivo che ospiterà rappresentanti dell’industria del Copyright. Ci sono diversi siti web dedicati alla lotta contro l’abominio come No al cierre de webs oppure NO a la ley SINDE. Anche Twitter, portale di MicroBlogging, viene preso di mira dall’ira degli Spagnoli che si stanno mobilitando, in massa, per dire NO ad una legge che non hanno votato. Possiamo seguire l’evolversi della situazione seguendo il tag #leysinde.

Sembra strano che in Spagna, paese che sembrava aprirsi ad una sorta di liberalizzazione, questa legge risulta essere un forte dietrofront. Gli effetti di sicuro si faranno  sentire.

Fonte: http://www.italiasw.com

Chi ti copia?

Molto spesso, soprattutto nell’ ambiente dei blog, capita di ritrovare articoli scritti di tuo pugno pubblicati altrove senza che venga citata nemmeno la fonte. L’ azione di copia e incolla, che molto spesso viene effettuata, non solo può dare molto fastidio, ma penalizza anche il tuo sito. Infatti, dopo aver pubblicato un tuo articolo, se qualcun altro lo copia in un secondo momento, è probabile che motori di ricerca come Google, pongano il sito copione sopra di te nei risultato di ricerca. Purtroppo, a meno che non si voglia spendere un bel po’ di soldi affiliandosi ad una web agency per la protezione del materiale, non si può fare molto per evitare la copiatura. Anche inserire il copyright è cosa da poco. Se fosse rispettato tutto quello che prevede la licenza di copyright da te scelta per il tuo sito o il tuo blog, il problema della copiatura sarebbe molto minore, ma purtroppo non è così. Ad esempio, quando altri siti copiano un tuo contenuto, non sempre viene indicata l’ appartenenza dell’ articolo.
Ho trovato però un comodo tool, se così lo possiamo definire, che ci permette inserendo l’ url del nostro sito, di scovare i copioni per magari poterci scambiare due paroline. Esiste una versione gratis, che ci permette di individuare i 10 siti più copioni per il nostro url, e una a pagamento,ovviamente più approfondita e con più risultati.
Il tool di cui parlo è questo: CopyScape.
Non credo ci sia bisogna di spiegarvi il funzionamento. Buona caccia al copione!

AgCom e la pirateria

Si annunciano misure più severe per punire chi non rispetta il diritto d’autore con pesanti sanzioni e la messa offline di siti ritenuti dannosi. In una nota diramata da Confindustria si legge il nuovo provvedimento che dovrebbe porre fine alla pirateria digitale in ogni sua forma. Si parla addirittura del blocco dei siti illegali.

Enzo Savarese, commissario dell’AgCom ha però assicurato che “Non è quella di replicare la famigerata legge francese Hadopi”. L’ Italia vuole semplicemente colpire i siti internet palesemente illegali lasciando di fatto, gli utenti al sicuro. Una legge ispirata a quella dei 5 punti americani: il sito illegale viene prima richiamato con un avvertimento con il quale si richiede la cancellazione del materiale pirata. Se entro 48 ore non la richiesta non viene ottemperata, le authority possono intraprendere i passi legali. Per questo motivo, queste nuove leggi che vengono decantate a nuovo baluardo contro la pirateria sembrano tutt’ altro che efficaci…di fatto il compito della segnalazione di siti illegali spetta alle authority, che per ottenere risultati dovranno scandagliare personalmente le reti. Si parla della compilazione di una lista di siti illegali già noti e il punto più caldo è quello che porta nel campo della lotta anche gli Internet Provider. La richiesta avanzata dall’ AgCom implicherebbe un obbligo per i provider di rilasciare i dati di navigazioni degli utenti, di utenti privati, cosa che quindi per il momento sembra molto lontana considerando il pieno disaccordo di tale pratica con la privacy.
Si legge anche: “I soggetti che non ottemperano agli ordini e alle diffide dell’Autorità, impartiti ai sensi della presente legge, sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire venti milioni a lire cinquecento milioni”, a prevederlo è il comma 31 della legge 249 del 1997…naturalmente con conversione in euro degli importi e salvo modifiche successive.
Nei prossimi 60 giorni, la legge sarà sottoposta a consultazione pubblica per poi divenire legge.

Oracle accusa Google: Android copiato?

Beh, questo sta diventando interessante. Secondo i rapporti, Oracle continua ad accusare il business di Google, più recentemente, sostenendo che la ricerca ha  ”direttamente copiato” il suo codice Java. L’ affermazione si presenta come parte di un processo che è stato aggiornato, dopo esser stato prima depositato in agosto di quest’anno. L’originale
causa, che apparentemente è venuta fuori dal nulla, è stata piuttosta vaga nel delineare esattamente quello che Google ha fatto, ma ora stiamo scendendo al nocciolo.

“Gli elementi di Oracle America’s protetti da copyright che costituiscono la violazione includono metodo Java e nomi di classe, definizioni, organizzazioni, e dei parametri, la struttura,
organizzazione, e il contenuto delle librerie di classi Java; e il contenuto e l’organizzazione della documentazione di Java “,
Oracle si lamenta.

“Un caso preciso è rappresentato da Android, il cui codice è stato direttamente copiato da copyright Oracle America “, Oracle continua ad accusare.

Ecco quello che la posta in gioco. gli sviluppatori di Android e le loro applicazioni
in Java, che vengono poi eseguiti in Google tramite la  Virtual Machine (VM) chiamato Dalvik. Dalvik è una parte critica di Android, e se Oracle dovesse ottenere l’ingiunzione, richiesta avanzata, molti telefoni Android sul mercato dovrebbero essere ritirati.

Google finora non ha risposto alla denuncia se in passato ha definito le accuse come un
attacco “senza fondamento”, non solo su Google, ma su tutta la comunità di origine nel suo complesso.

“Questa azione non è contro Android di per sé, ma contro qualsiasi sviluppo Java non sanzionato da parte di Oracle “, ha detto Kent Walker, consigliere generale di Google.