Le industrie del Copyright tornano ad accusare i motori di ricerca: ecco le loro proposte per combattere la pirateria!

Lo scontro tra casa musicali o produttrici di film e i motori di ricerca sono davvero noti, soprattutto in America: le casa detentrici di Copyright accusano i motori di ricerca di non fare abbastanza per combattere la piratera (anzi li accusano di trarne vantaggio), mentre i motori di ricerca rispondono tirando in campo la libertà della rete, l’ impossibilità di bloccare e verificare tutto il potenziale “materiale” illegale.

Indipendentemente di quella che sia il vostro pensiero circa la faccenda, arriva un nuovo attacco da parte delle grande industrie che chiedono cambiamenti e nuovi confronti con i grandi del Web, primo su tutti Google (che già in passato è uscito vincitore da accuse proprio circa l’ argomento).

Ma vediamo quali sono le proposte:

  • Assegnare un ranking inferiore ai siti che ripetutamente mettono a disposizione contenuti senza licenza in violazione del diritto d’autore
  • Priorità ai siti web che, al contrario, risultano essere pienamente in regola
  • Fermare l’ indicizzazione di quei siti web che sono oggetto di ordinanze del tribunale, anzi procedere con una loro de-indicizzazione (da stabilire a seconda dei casi)

“We would propose that prioritisation be enabled for searches that contain any of the following key search terms: “mp3″, “flac”, “wma”, “aac”, “torrent”, “download”, “rip”, “stream” or “listen”, “free”, when combined with an artist name, song or album title contained on a list to be regularly updated and provided to a search engine by a recognised and properly mandated agency representing rights holders for a particular sector, such as BPI.”

Come potete vedere, l’ obiettivo è ben chiaro…anche se non si considerano per nulla gli effetti collaterali di questa censura a tappeto, anche solo preventiva!

Si attende la risposta dei motori di ricerca, che non sono stati colpiti o impressionati dalla proposta…anche perchè di fatto, non c’è nulla di nuovo…si tratta sempre di una forma di censura…

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