Nonostante il 1 Gennaio, giorno ufficiale della liberalizzazione del segnale wifi in seguito all’ annullamente del decreto Pisanu, sia abbstanza lontano, in Italia, tranne casi particolari come Firenze o Roma, non si è mosso quasi nulla sulla questione della creazione di Hotspot gratuiti. In altri paesi, la creazione di reti wifi diffuse in tutte le città rappresenta un fondamentale obiettivo da raggiungere, come ad esempio in Cina.
Di certo, nessuno si aspettava grandi passi avanti da un paese come il nostro, ma almeno la nascita di qualche iniziativa in più, come ad esempio quella di Wired, di certo non avrebbe fatto male.
Questa situazione diventa ancora più cupa in seguito alle dichiarazioni di Stefano Parisi, il presidente di Assotelecomunicazioni-Asste che definisce ingiusto nei confronti dei privati espandere il Wi-Fi a costo 0 nelle città Italiane, azione che potrebbe creare nel suo immaginario, una sorta di antagonismo fra enti privati e pubblici, finanziata con i soldi dello stato.
“Se vogliamo le NGN in Italia è del tutto fuorviante e irrealistico continuare a propagandare Internet gratis per le città italiane. Si tratta di un tema molto delicato su cui la politica deve fare chiarezza, perché “Internet gratis” offerto da Province e da Comuni vuol dire fare concorrenza sleale con i soldi pubblici, statalizzare uno degli interventi di natura più decisamente privata, che è appunto l’investimento nelle reti di nuova generazione. Questo è puro populismo che va superato.”
Bhè che altro dire, come al solito, rimarremo indietro…mi rendo conto dei costi, degli interessi in gioco, ma una buona volta potrebbero essere messi da parte per il bene del nostro paese, ma forse chiedo troppo.